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Cose utili da sapere per poter chiedere il risarcimento
Che differenza c’è tra infortunio e malattia professionale?
L’infortunio sul lavoro è la lesione della persona che avviene sul posto di lavoro o anche semplicemente in occasione di lavoro che ne compromette la sua integrità e la sua capacità lavorativa.
La distinzione tra infortunio e malattia professionale è rinvenibile nella “causa violenta” generatrice della patologia: alla rapidità con cui si origina l’infortunio si contrappone la lenta progressione della malattia professionale.
Nella malattia professionale, infatti, la lesione della salute avviene per una c.d. causa lenta, cioè un fattore di rischio al quale il lavoratore resta esposto per un lungo periodo di tempo, come succede, ad esempio, nell’ipotesi in cui un lavoratore contragga una forma tumorale per avere respirato per anni delle esalazioni senza adeguati sistemi di filtraggio dell’aria o senza apposite mascherine.
La normativa in tema di infortunio, e in particolare la nozione di causa violenta, è stata però interpretata nel tempo in modo sempre più ampio, tanto che si fanno rientrare in tale concetto anche tutta una serie di reazioni psicofisiche del lavoratore che avvengono in condizioni di particolare stress o di fatica dovuti alle condizioni concrete di lavoro.
In ambito risarcitorio/indennitario la distinzione tra i due concetti perde di pratica rilevanza.
Che cosa copre l’INAIL?
La legge prevede una specifica assicurazione obbligatoria per indennizzare i lavoratori che subiscono infortuni o sono vittime di malattie professionali.
Nello specifico l’indennizzo INAIL è così corrisposto:
- In caso di danno biologico fino al 6% non viene corrisposto alcun indennizzo
- In caso di danno biologico tra il 6 e 15% il danno viene liquidato una tantum e si differenzia in base al sesso, all’età e al grado di menomazione
- In caso di danno biologico tra il 16 e il 100%: al lavoratore viene riconosciuto un indennizzo di rendita in relazione al grado di menomazione
Contro le valutazioni dell’INAIL è possibile presentare opposizioni: non perdere tempo, contattaci e valuteremo gratuitamente la tua posizione.
Se subisco un infortunio o incidente mentre torno o mi reco al lavoro ho diritto all’indennizzo INAIL?
Si definisce infortunio in itinere l’incidente che si verifica nel tragitto percorso dal lavoratore per recarsi in azienda o ritornare a casa ed è un’ipotesi compresa nella copertura assicurativa che viene fornita dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni.
Per potere essere indennizzato, l’infortunio deve avvenire all’interno del normale percorso (di andata e di ritorno) effettuato per recarsi sul lavoro. Se il lavoratore effettua delle interruzioni del tragitto o delle deviazioni che non sono necessarie rischia di non vedersi garantito l’indennizzo INAIL.
L’assicurazione copre anche l’infortunio quando il lavoratore non utilizza i mezzi pubblici e si avvale di un mezzo privato, a patto che questo utilizzo sia necessario.
Parliamo di una materia molto complessa e in piena evoluzione giurisprudenziale: contattaci e sapremo consigliarti al meglio.
Quali sono gli obblighi del datore di lavoro in caso di infortunio?
Il Datore di Lavoro ha l’obbligo di denunciare all’INAIL l’infortunio occorso ai suoi dipendenti e assimilati entro due giorni dalla ricezione del certificato medico. L’adempimento di denuncia deve avvenire esclusivamente attraverso la nuova procedura telematica on line senza che sia necessario allegare la copia del certificato medico.
Si ricorda che, la mancata denuncia di infortunio all’INAIL da parte del datore di lavoro entro due giorni dal ricevimento del certificato medico o in caso di ritardata presentazione, viene sanzionato con una multa amministrativa da € 1.290,00 a € 7.745,00 sia da parte dell’Inail che dall’Autorità di Pubblica Sicurezza.
Tale sanzione, è prevista anche nel caso in cui il datore di lavoro non indichi od ometta completamente o parzialmente il codice fiscale del lavoratore nel modello di denuncia Inail.
Quali sono gli obblighi del lavoratore in caso di infortunio?
Nell’ambito della denuncia dell’Infortunio all’INAIL, il lavoratore è obbligato a dare immediata comunicazione al datore di lavoro di qualsiasi infortunio anche di lieve entità.
La mancata notizia e di conseguenza l’omessa presentazione del modello di denuncia di infortunio all’Inail da parte del datore di lavoro entro i termini di legge, fa sì che il lavoratore infortunato perda il diritto all’indennità per i giorni ad esso antecedenti.
La denuncia/comunicazione di infortunio che il datore deve trasmettere all’INAIL in caso di infortunio di un proprio dipendente o assimilato, deve avvenire a a partire dal 1 luglio 2013 solo ed esclusivamente per via telematica mediante la nuova procedura on line e sollevando lo stesso datore di lavoro dall’obbligo di inviare contestualmente alla trasmissione della denuncia, il certificato medico.
Quando posso chiedere il risarcimento del danno subito al datore di lavoro?
I casi più frequenti sono quelli in cui il danno biologico è inferiore al 6%, in quanto non oggetto di copertura assicurativa INAIL, e quando il datore sia responsabile per la mancata adozione di misure idonee a tutela dell’integrità fisica del lavoratore che discendano da norme specifiche o dalla mancata adozione di misure che, seconda la particolarità del lavoro svolto, si rendano necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori.
La responsabilità del datore è esclusa nelle ipotesi di dolo o di rischio elettivo del lavoratore, ossia il rischio generato da un’attività che non abbia rapporti con lo svolgimento dell’attività lavorativa o che esorbiti in maniera irrazionale dai limiti di essa.
La colpa del lavoratore, invece, non è in sé idonea ad escludere o a limitare, salvo rare eccezioni, la responsabilità del datore di lavoro il quale nel predisporre gli opportuni mezzi di sicurezza deve tener conto delle disattenzione del lavoratore.
Ha diritto al risarcimento del danno anche il lavoratore che sul posto di lavoro è soggetto a molestie sessuali provenienti dal datore stesso o da un suo dipendente o a fenomeni di mobbing, stalking o strainig.
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